La transizione 5.0 rappresenta un’evoluzione significativa nel modo in cui le aziende e le società si approcciano all’innovazione tecnologica e alla sostenibilità. Mentre la transizione 4.0 ha posto le basi per l’uso massiccio di tecnologie digitali e automazioni, la transizione 5.0 mette al centro l’essere umano e la sostenibilità ambientale.
Questo cambiamento mira a creare un futuro in cui l’innovazione e la sostenibilità siano integrate in ogni aspetto della vita aziendale e sociale.
L’importanza della Transizione 5.0
La transizione 5.0 è guidata da diversi fattori, tra cui l’aumento della consapevolezza riguardo ai cambiamenti climatici, le pressioni per un utilizzo più responsabile delle risorse naturali e la necessità di migliorare il benessere sociale. Le aziende stanno iniziando a riconoscere che il successo a lungo termine non può più essere misurato solo in termini di profitti, ma deve includere anche l’impatto sociale e ambientale del proprio operato. La transizione 5.0 incoraggia le imprese a ripensare i loro modelli di business in quest’ottica.
In questo contesto emerge il concetto di “Industria 5.0”. Le tecnologie come l’intelligenza artificiale, la robotica avanzata e l‘Internet delle Cose (IoT) giocano un ruolo cruciale per migliorare la qualità della vita e a promuovere un ambiente di lavoro più stimolante.
Che cosa prevedere la transizione 5.0?
Il piano “transizione 5.0” in Italia, parte della strategia per migliorare la competitività industriale, include incentivi come crediti d’imposta per progetti che mirano a migliorare l’efficienza energetica e a introdurre tecnologie innovative come IoT, robotica e intelligenza artificiale. Le aziende possono accedere a questi benefici se rispettano determinati criteri, tra cui certificazioni che verificano la riduzione dei consumi energetici prima e dopo il progetto.
Certificazioni e incentivi per la Transizione 5.0
Per le aziende che desiderano integrare le pratiche dell’Industria 5.0, ottenere le giuste certificazioni è fondamentale per garantire il rispetto degli obiettivi di sostenibilità e innovazione tecnologica. In relazione a questo, le certificazioni relative all’efficienza energetica, alla trasformazione digitale e all’automazione avanzata svolgono un ruolo importante.
Inoltre, le certificazioni richieste per questa transizione devono garantire la conformità in termini di sicurezza, inclusività e integrazione tecnologica.
Altre certificazioni, come quelle legate agli standard ISO per la gestione della qualità e dell’ambiente, possono essere di fondamentale importanza per le aziende che si concentrano su sostenibilità e pratiche innovative nel contesto della trasformazione Industria 5.0.
La polizza obbligatoria per i certificatori
Le entità responsabili dell’emissione di certificazioni tecniche sono tenute a dotarsi di opportune coperture assicurative. Il decreto attuativo del piano Transizione 5.0 chiarisce che l’intento è quello di tutelare le imprese da possibili errori di valutazione tecnica o falsificazioni nelle certificazioni, che potrebbero comportare la perdita dei benefici.
La polizza assicurativa deve prevedere un massimale proporzionato al numero di certificazioni rilasciate e agli importi dei vantaggi associati ai progetti.
L’importo da assicurare si determina in base ai fondi richiesti, ma la copertura assicurativa deve proseguire anche dopo la conclusione delle attività del tecnico.
Infatti, per preservare il diritto ai crediti, l’impresa deve garantire, fino al 31 dicembre del quinto anno dopo il termine del progetto, la riduzione dei consumi energetici prevista nel progetto.
In conclusione
In conclusione, avere una polizza dedicata rappresenta una protezione fondamentale per i professionisti coinvolti nella certificazione tecnica. Grazie a questa copertura assicurativa, i certificatori possono operare con maggiore libertà, sapendo di essere coperti per eventuali responsabilità legate al rilascio delle certificazioni richieste dal Decreto Ministeriale del 24 luglio 2024.
Tale misura non solo promuove l’adozione di pratiche innovative e sostenibili, ma assicura che i processi certificativi avvengano nel rispetto degli standard tecnici e normativi stabiliti dal Piano Transizione 5.0, contribuendo così a una maggiore sicurezza e trasparenza nei progetti.