L’introduzione di nuovi veicoli provvisti di sistemi autonomi per la guida pone interrogativi sulle responsabilità che incorrono in caso di incidente. In mancanza o attenuazione di guida umana, chi risponderebbe dei danni provocati a terzi?
A oggi non è stato stabilito un quadro giuridico internazionale in merito alla guida dei veicoli automatizzati.
L’articolo 2054 del Codice civile pone come presupposto dell’obbligo di assicurazione l’intrinseca pericolosità del veicolo, da cui l’esigenza di tutelare i terzi soggetti a rischio danno.
Tuttavia, il rischio di incidente non è connesso soltanto all’errore umano. Anche un’auto a guida autonoma potrebbe ad esempio investire un passante, anche se la guida automatizzata è studiata per mettere in sicurezza la circolazione, spingendosi a fare a meno della figura del conducente.
Anzitutto, i veicoli cd. a guida autonoma che a oggi possono circolare nel nostro Paese sono quelli contraddistinti da un livello di automazione SAE 2, cioè ovvero quelli che esercitano un effettivo aiuto nella dinamica di guida dove il conducente esercita comunque il controllo (e quindi ha la responsabilità della guida).
Guida autonoma, responsabilità anche per produttore e assicurazione
Nel caso dei veicoli dalla guida automatizzata, abbiamo una pletora di soggetti che intervengono nel configurare i software alla base della guida automatica. Abbiamo infatti chi si occupa della programmazione, chi si occupa di manutenzione e aggiornamento, chi sopperisce (almeno in parte) alla guida. In questo caso, come dovrebbe essere configurata la responsabilità in caso di danni provocati dal veicolo a guida automatica?
Secondo alcuni basterebbe appoggiarsi alle disposizioni attuali applicandole in maniera più “elastica”, separando la responsabilità RC Auto da quella attinente a prodotti difettosi. Astrattamente, quindi, molteplici soggetti potrebbero essere coinvolti da una ridefinizione dei principi di responsabilità per incidenti auto, dai produttori dei software agli utenti-consumatori, dagli assicuratori ai legislatori.
Un’ipotesi potrebbe essere costituire un fondo indennitario, che aiuterebbe a dirimere i problemi attinenti a incidenti provocati dalla scelta obbligata del veicolo per decidere quale bene tutelare in via prioritaria in caso di incidente.
L’assicurazione dei veicoli potrebbe estendersi fino a riguardare i produttori della nuova tecnologia applicata nelle vetture; perlomeno, i produttori potrebbero essere sottoposti a un obbligo di copertura delle eventuali azioni di regresso esercitabili dai proprietari di vetture.
Sicuramente i premi di assicurazione potrebbero cambiare, siccome storicamente vengono calcolati in ragione dei comportamenti e dell’accortezza del guidatore (come l’attuale sistema bonus e malus); ora invece, molti elementi si prospettano come cruciali nel futuro immediato, a livello di influenza che possono provocare su eventuali incidenti.
A questo scopo si rivela importante raccogliere e analizzare dati per comprendere pienamente la dinamica degli incidenti e risalire le effettive responsabilità.