Condannato il conducente dell’auto che non tiene la destra.
È responsabile per la morte del passeggero, anche in caso di invasione dell’altro veicolo che ha prodotto il sinistro. Ciò è stato stabilito in quanto il guidatore non si è attenuto alle regole dettate proprio per evitare collisioni fra i mezzi in circolazione, compresa quella di moderare la velocità in curva, specie di notte quando la visibilità è limitata.
Lo ha appurato la Cassazione con sentenza 32277/21, pubblicata il 27 agosto dalla quarta sezione penale.
La Suprema Corte si è espressa, con sentenza n. 32277/21 del 27 agosto 2021 su un frontale avvenuto sulla Statale 417 Catania-Gela nel quale ha perso la vita il passeggero di uno dei due mezzi che si sono scontrati.
Condannato il conducente dell’auto che non tiene la destra
Il codice della strada stabilisce che i veicoli devono restare sulla parte destra della carreggiata e mantenendosi nei pressi del margine destro della medesima, anche se la strada è libera. La violazione della norma comporta una multa da 41 a 168 euro.
Le strisce continue d’altra parte rappresentano un limite invalicabile, e superarle comporta una multa da 41 a 168 euro
A quanto pare quindi un caso del genere è il risultato di due condotte illecite, ovvero non mantenere la destra nella propria corsia, e valicare la linea continua.
L’andatura del veicolo infatti deve essere commisurata alla visibilità del dato momento (come imboccare una curva visibile soltanto in parte).
Il profilo di responsabilità emerge quindi per ambo i conducenti (all’epoca dello scontro l’omicidio stradale come reato non era stato ancora introdotto).
Tuttavia è esclusa la cooperazione colposa nella produzione del reato: l’evento è prodotto da condotte colpose autonome e indipendenti, per quanto è il loro coesistere nel determinarlo. Pertanto è esclusa l’attenuante ex articolo 114 Cp.