Chi rimborsa i danni dell’incendio a Milano? Rischio indennizzo zero per i condòmini

Chi rimborsa danni incendio a Milano??

Nel pomeriggio di 29 agosto 2021 un tremendo incendio è divampato sul grattacielo di diciotto piani via Antonini a Milano.
si vede come il fumo nero fuoriesce dal balcone dell’appartamento al 15esimo piano della Torre dei Mori e nel giro di pochi istanti trasforma l’edificio in una pira infuocata, senza risparmiare il rivestimento della facciata.
Un paragone che si può fare è con l’incendio della Grenfell Tower, il grattacielo londinese divorato dal fuoco, la notte del 14 giugno 2017.

Le indagini della procura si concentreranno sulle ragioni alla base della rapida propagazione delle fiamme, che hanno reso possibile l’ampia combustione. Il procuratore aggiunto Tiziana Siciliano e il pm Pasquale hanno aperto un fascicolo per disastro colposo.

Chi rimborsa i danni dell’incendio a Milano?

Sappiamo che si tratta di un incendio che si è propagato essenzialmente sulla parte esterna dell’involucro, sulle facciate.
Nel grattacielo milanese è presente un sistema di facciata ventilata, ovvero è presente una intercapedine d’aria, tra cappotto effettivo e il materiale isolante.

I condomini intanto chiedono un colloquio con il sindaco Beppe Sala sia per informarsi sulla gestione dell’emergenza che per chiedere assistenza. Hanno bisogno di un tetto sopra la testa, di vestiti e PC per lavorare, a meno che non riescano nei prossimi giorni a recuperare qualcosa dagli alloggi.
Ora che hanno perso casa devono prendere casa in affitto o andare in albergo (50 euro a notte stando a La Repubblica, e non è chiaro se quei soldi verranno mai rimborsati da qualcuno).
Da quando è stato reso noto che fosse anche il palazzo nel quale risiedeva il famoso cantante Mahmood è passato il messaggio che quello fosse “il palazzo dei ricconi”, perciò che le vittime non avessero bisogno di alcun tipo di aiuto.
Adesso gli sfollati della Torre del Moro sono pronti a unirsi in una class action in vista di un eventuale processo sulle cause del rogo. Ma i tempi non sembrano vicini. Ma gli inquilini ribattono che sono come dei terremotati, hanno perso tutto.
Leonardo Caruso, presidente milanese dell’Associazione Nazionale Amministratori Condominiali (Anaci), prevede che per un eventuale rimborso da parte dell’assicurazione potrebbero passare anche due anni.

Una domanda che può sorgere nel lettore è: chi dovrà rimborsare i danni provocati dall’incendio di Torre dei Mori a beni e persone?

Come spiega l’avvocato Nicola Frivoli del Comitato Scientifico del portale Condominio e Locazione di Giuffrè Francis Lefebvre. <<Anche se abbiamo la disciplina sull’antincendio che in teoria dovrebbe coprire anche situazioni come questa, di fatto manca una norma ad hoc.>>.

La responsabilità dell’incendio a Milano è del condominio?

L’art. 1669 del codice civile stabilisce proprio la responsabilità dell’appaltatore per la rovina o i gravi difetti di edifici o immobili di lunga durata, che avvengono però nel corso di 10 anni dal loro compimento. La Torre dei Mori è stata costruita tra il 2006 e il 2011, quindi sono già passati 10 anni dalla fine dei lavori.
In questo caso quindi potrebbe derivare la prescrizione oppure essere chiamati a rispondere le ditte fornitrici dei materiali.

Quali cause dell’incendio del condominio di Milano?

Stando al custode dello stabile, l’elettricità dell’appartamento del 15°piano, quello da cui potrebbe essere partito l’incendio, era stata staccata dal proprietario prima di partire per le vacanze. Quindi il rogo non dovrebbe essere scoppiato per un cortocircuito o un malfunzionamento di un impianto elettrico, anche se potrebbe ancora essere dovuto ad altri elettrodomestici (come il frigorifero) oppure ad altre cause di autocombustione di edifici.
Come si nota, la propagazione è avvenuta all’esterno e lungo la facciata, perciò potrebbe avere rilevanza il tipo di materiali utilizzati nei rivestimenti.

La Repubblica offre una ricostruzione di quanto sarebbe accaduto secondo gli investigatori, coordinati dalla pm Marina Petruzzella e dal procuratore aggiunto Tiziana Siciliano. Avrebbero preso fuoco sacchi di roba inutilizzata depositata sul terrazzino dell’appartamento al 15esimo piano. Sul balcone è stato rinvenuto un enorme ammasso di rifiuti, oggetti e prodotti plastici andati bruciati nel rogo, proprio dove, stando ai video dei passanti, sarebbe partito l’incendio.

Una residente al piano terra lamentava infatti di avere rinvenuto nel suo giardino mozziconi di sigarette, e che la cosa sarebbe proseguita per lungo tempo. L’amministratore ne era stato messo al corrente ma non si era scoperto da dove provenissero i mozziconi. Le indagini vertono anche sui pannelli del grattacielo, prodotti con materiale Larson PE, dalla ditta spagnola Alucoil. A quanto pare, quei materiali sarebbero stati indicati soltanto per edifici di bassa statura e non per grattacieli, classificato a livello europeo come “normalmente combustibile”.


Dal 2013 è intervenuta una regola che impone l’utilizzo di materiale a basso grado di combustibilità nelle facciate: ciò permette un controllo maggiore del rischio, anche se non una sua completa eliminazione. I materiali utilizzati nella Torre dei Mori quindi potrebbero essere stati in linea con le norme del 2011, meno stringenti di quelle di oggi.
La nuova normativa del 2013 tuttavia viene adottata volontariamente dal committente dell’opera, anche se in genere il Comando provinciale dei vigili del fuoco, in relazione alla natura dell’edificio, l’altezza e altre caratteristiche, chiede fare rispettare queste indicazioni. Avviene quindi uno scambio di vedute tra i progettisti e i vigili del fuoco per ciò che riguarda la prevenzione degli incendi.

A quanto pare l’incendio non ha messo in pericolo la stabilità strutturale dell’edificio: le misure antincendio applicate per la compartimentazione dei piani, le vie di fuga e le scale antincendio hanno funzionato, salvaguardando le persone.

Per quanto riguarda l’amministratore del condominio, occorre chiarire se vi è stata una mancata manutenzione dell’antincendio all’interno dello stabile.
L’amministratore condominiale è tenuto ad assicurare responsabilità della sicurezza dell’edificio che amministra.
Le indagini potrebbero porre in luce la responsabilità civile dell’amministratore – vedasi l’articolo 1130 del codice civile – di “compiere gli atti conservativi relativi alle parti comuni dell’edificio”.

Dalle indagini è emerso che il sistema antincendio della Torre del Moro presentava alcune criticità. Le bocchette dell’impianto da attivare manualmente funzionavano fino al quinto piano, non erano attive tra il quinto e il decimo, mentre funzionavano in parte tra il decimo e il diciottesimo piano”. Ciò potrebbe avere rilevanza ai fini assicurativi.

Esistono degli obblighi per i costruttori?

No. Esistono soltanto delle linee guida preparate dai Vigili del fuoco per il Ministero. Ma hanno soltanto valore di raccomandazione.

I proprietari degli appartamenti di Via Antonini dovevano avere una assicurazione?

La riforma del 2012 e applicata a partire dal giugno 2013 non ha reso obbligatoria l’assicurazione per gli edifici condominiali. Spesso però i condomini si autoregolano per applicare una assicurazione che copra i danni originati dalle parti in comune e talvolta anche per quelli provocati dall’interno di un appartamento e perciò di competenza di un dominio.

Dobbiamo considerare che il condominio di via Antonini ha oltre 10 anni, quindi le polizze potrebbero presentare delle franchigie che comporterebbero un indennizzo minore o addirittura non risarcire nulla.
Se venisse appurato che l’incendio abbia avuto origine da una parte in comune o come conseguenza di manutenzioni non eseguite, la differenza dovrebbe essere sostenuta dal condominio, ovvero dai singoli proprietari.