Dopo un incidente, le due parti devono fermarsi per scambiarsi i relativi dati di assicurazione per sottoporre denuncia di sinistro alle relative compagnie.
Molte volte capita che il conducente di un autovettura finisca per tamponare un altro soggetto e di allontanarsi senza firmare la constatazione amichevole. C’è chi si inventa scuse improbabili per allontanarsi in tutta fretta prima di firmare il modulo e chi addirittura non si ferma proprio.
La denuncia di sinistro deve essere presentata entro tre giorni, anche se eventuali ritardi non precludono le azioni di richiesta di risarcimento. Non esiste l’obbligo di compilare il modulo di constatazione amichevole, ma esso permette di ottenere il risarcimento in tempi sicuri e più brevi (60 giorni per i danni a cose, 90 giorni per i danni a persone).
Cosa succede se non ci si ferma dopo un incidente?
Se ci si allontana da un incidente senza feriti, non si commette un illecito penale quanto un illecito amministrativo. In questo caso si può incorrere in una multa che va da 296 a 1.184 euro. Se però il danno prodotto all’altra auto è ingente può subentrare anche l’obbligo di sottoporre a revisione l’auto e la sospensione della patente per un periodo da 15 giorni a due mesi.
In ogni caso, il concetto di ferito non indica soltanto un soggetto che riporta ferite o con arti fratturati, ma anche chi subisce una contusione (che può anche non risultare evidente immediatamente ma soltanto in un secondo momento).
Se il danneggiato ha identificato la controparte, può procedere con il richiedere il risarcimento alla propria assicurazione, risalendo attraverso il Pubblico Registro automobilistico. Se invece il danneggiato non è riuscito, non per sua colpa, a identificarlo, potrà ricevere risarcimento dal Fondo Garanzia per le Vittime della Strada.
Quale comportamento seguire?
La cosa più opportuna da fare quindi è fermarsi e fornire gli estremi della propria patente e assicurazione, oltre che firmare il modulo di Constatazione Amichevole che renderà più facili le pratiche del risarcimento.
I soggetti coinvolti sono tenuti a chiamare in loco le autorità competenti: Polizia Stradale, Carabinieri, Vigili Urbani, i quali procederanno a redigere un verbale che attesterà le dinamiche dell’incidente.
Dopo un incidente è opportuno scattare una foto ai beni coinvolti dall’incidente, raccogliere le informazioni sulle parti coinvolte (nome, indirizzo, numero di targa, numero di telefono, modello del veicolo, dati di assicurazione ecc.). Il documento contenente le informazioni sulle parti coinvolte e la modalità dell’incidente dovrà essere inviato alle rispettive assicurazioni per accelerare i tempi necessari per ottenere il risarcimento.
Il Codice della Strada
Il Codice della Strada infatti pone l’obbligo di prestare soccorso alle persone ferite e bisognose di aiuto. Prestare soccorso è da intendersi non come fornire assistenza medica se non se ne è in grado (anzi!) ma chiamare le autorità opportune per garantire il soccorso richiesto.
Chi non adempie all’obbligo di prestare l’assistenza occorrente alle persone ferite, è punito con la reclusione da un anno a tre anni e con la sospensione della patente di guida per un periodo non inferiore ad un anno e sei mesi e non superiore a cinque anni.
Se sono presenti altri soccorritori, l’automobilista ugualmente deve permanere per chiamare le autorità preposte e attender l’arrivo dei soccorsi.
Il mancato fermarsi dopo l’avvenimento di un incidente può configurare quindi reato di fuga o di omissione di soccorso.
Il reato di fuga si manifesta a prescindere dallo stato del danneggiato. Il soggetto è tenuto sempre a fermarsi se si verificano danni a persone. Il reato di omissione di soccorso si manifesta quando il soggetto ferito si trova in una condizione di bisogno effettivo.
Come comportarsi con chi non si ferma dopo un incidente stradale?
Se si è sicuri della dinamica con cui si è svolto l’incidente, bisogna insistere per firmare il modulo della constatazione amichevole.
Se l’altro si allontana senza firmare il modulo, occorre fotografare il numero di targa, fotografare i danni riportati e possibilmente trovare un testimone che attesti la dinamica dei fatti.
Grazie a queste prove è possibile fare valere le proprie ragioni a fini del risarcimento.